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Francesco Alberoni, sociologo italiano nato a Piacenza nel 1929 ha indirizzato la propria attenzione sui
movimenti collettivi e loro dinamiche indagando sui movimenti sociali di massa e recuperando criticamente suggestioni di M. Weber e della Scuola di Francoforte.
Come consideri questa frase?
Si deve ad Achille Ardigò l’attenzione recente della sociologia italiana per la scuola fenomenologica e il
tema dei “mondi vitali ” di A. Shutz.
Chi ha formulato l’ipotesi che la società sia il prodotto oggettivato e istituzionalizzato delle attività di
interazione degli uomini durante la loro vita quotidiana?
Peter L. Berger ritiene che lo strumento privilegiato della comunicazione è il linguaggio, ma è la vita
quotidiana nella sua interezza a dover essere posta al centro di un’efficace osservazione sociologica.
Raymond Boudon ha elaborato un modello che permette di spiegare i singoli casi di mutamento in
relazione al contesto sociale e interattivo entro cui si verificano. Egli ritiene che le azioni individuali degli attori sociali, producono degli effetti previsti, anche se non necessariamente indesiderabili.
Pierre Boudien, sociologo francese ha privilegiato l’analisi dei fenomeni legati alla “riproduzione sociale”, dando coerenza interpretativa allo studio delle trasformazioni culturali nella società di massa e dei nuovi compiti dell’educazione.
Boudien ha incentrato la sua ricerca sull’analisi delle motivazioni alla base delle scelte di consumo,
individuando due ordini di cause:
la classe sociale di appartenenza, che deriva dal reddito e dal tipo di lavoro
il capitale culturale, che dipende dall’istruzione
Il sistema culturale di ciascuna classe influenza i bisogni degli individui e da qui viene definito il concetto di “stile di vita”, nel quale convergono atteggiamenti, consumi e impiego di oggetti da parte di vari gruppi sociali.
Auguste Comte, filosofo e sociologo francese, formulò la legge dei tre stadi della storia umana…(completa la frase)
La “nuova scienza” s’inscrive, per Comte, in un ambizioso progetto che muove dalla matematica per
toccare l’astronomia, la fisica, la chimica, la biologia fino alla sociologia, appunto escludendo tutte le
discipline non passibili di produrre risultati verificabili e oggettivi.
Il primo stadio (teologico) è connotato dall’idea di una diretta e costante presenza del sovrannaturale nell’ordine dei fenomeni naturali e degli eventi storici.
Il secondo stadio (metafisico) si accompagna alla ricerca delle cause invisibili dei fenomeni, producendo insieme la scienza moderna e un ordine politico fondato sull’identità di cultura e di sangue (nazionalismo) e sul potere dei giuristi.
Il terzo stadio (positivo) è caratterizzato dall’avvento della società industriale, l’umanità può affrancarsi dalle eredità della tradizione e della superstizione per volgersi allo studio delle cause ultime e all’affermazione della nozione di scienza positiva.
Comte è colui che coglie l’importanza sociale della scienza, descrivendo la società industriale come realtà non dominata dal calcolo, dalla razionalità tecnica e dal continuo processo di trasformazione delle strutture e delle relazioni fra gli uomini.
Charles H. Cooley, sociologo statunitense sostenne che la società è un tutto composto da parti
differenziate, che si rende visibile e stabile attraverso le organizzazioni e le istituzioni.
La funzione delle organizzazioni e delle istituzioni è…(completa la frase)
Franco Crespi, sociologo italiano, ha dedicato importanti ricerche e analisi ai significati simbolici
dell’azione sociale e al ruolo del soggetto nei movimenti di azione collettiva.
Ralf Dahrendorf, sociologo e politologo inglese ridimensiona drasticamente l’importanza della lotta di
classe come conflitto fra soggetti collettivi definiti dal possesso o meno dei mezzi di produzione.
La relazione fra comando e obbedienza produce…(completa la frase)
Dahrendorf oppone una visione intrinsecamente positiva del conflitto come elemento dinamico e
rivelatore della vitalità di una società.
Durkheim, sociologo francese, rivendica l’autonomia di contenuti e di metodi della sociologia, afferma il primato del “fatto sociale” anche nei confronti della psicologia.
La società si presenta nell’approccio di Durkheim come un insieme superindividuale, a forte connotazione etica e in cui la dimensione delle norme e delle istituzioni ha un ruolo centrale.
Franco Ferrarotti, sociologo italiano, ha concentrato il proprio interesse sulle forme della religiosità e le loro trasformazioni in un’epoca di secolarizzazione.
Luciano Gallino, sociologo italiano, studioso dei problemi del mondo del lavoro e delle relazioni industriali, ha offerto importanti contributi di ricerca in temi di effetti sociali dell’automazione e di nuova qualità della produzione.
Harold Garfinkel, sociologo statunitense, è considerato il padre sociologico dell’etnometodologia, che si configura come una specificazione della sociologia della conoscenza, poichè il suo interesse si concentra sulle modalità con cui gli attori sociali attribuiscono significati alle azioni proprie e altrui nell’ambito delle molteplici situazioni di interazione sociale.
Niklas Luhmann considera sociale e giuridica come la scienza che ha come compito primario quello di
favorire la riduzione della complessità.
Karl Marx, filosofo ed economista tedesco è l’ideatore della teoria sociologica del conflitto.
Robert K. Merton, sociologo statunitense, si è formato alla scuola dello struttural-funzionalismo e
sostiene che la ricerca empirica può far emergere le funzioni latenti di un’azione o di un fenomeno.
Vilfredo Pareto, economista e sociologo italiano, classificò tutte le azioni sociali o come logiche o come
non logiche. Le azioni logiche….(completa la frase)
Max Weber, sociologo tedesco, pone in evidenza l’agire sociale dotato di senso, vale a dire quei comportamenti individuali, influenzati da comportamenti altrui, ai quali coloro che li pongono in essere attribuiscono uno specifico significato soggettivo. Egli teorizza la coesistenza, in ogni società, di tre forme di stratificazione distinte: le classi, i partiti e i ceti.