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L’impresa di comunità si caratterizza per due elementi, il beneficio per la comunità creato attraverso un’attività d’impresa e la partecipazione dei suoi membri alla gestione di essa.
Come consideri questa frase?
Cosa distingue la produzione dal consumo?
Un’impresa è sempre un’attività produttiva organizzata.
La creazione di un beneficio per la comunità può aver luogo intenzionalmente, in quanto finalità espressamente perseguita dall’impresa, oppure in modo non intenzionale, come esito del perseguimento di altre finalità.
Che cosa caratterizza un’impresa di comunità?
Molti servizi offerti dall’impresa di comunità hanno una duplice natura: procurano un beneficio diretto a coloro che li usano ma anche benefici indiretti ad altri che non li usano.
Che cosa si intende per partecipazione dei membri della comunità?
L’impresa di comunità deve garantire a tutti i cittadini un accesso non discriminatorio sia all’impresa sia
ai beni di comunità da essa prodotti.
In Italia uno dei principi da lungo tempo entrati a far parte della forma legale della cooperativa è quello della “divisibilità del Patrimonio”, che non vieta ai soci di appropriarsene in qualunque modo.
I due motivi principali che possono portare ad avere sullo stesso territorio più imprese di comunità che producono lo stesso bene di comunità sono:
diseconomie di scala
preferenze ideologiche dei partecipanti
Le diseconomie di scala riguardano le diseconomie di natura tecnologica o organizzativa che possono rendere non conveniente la concentrazione dell’offerta di mercato in un’unica unità produttiva/organizzativa.
Gestire beni comuni attraverso l’impresa di comunità significa portare nella gestione di questi beni una dimensione di impresa e nuove modalità di partecipazione della comunità; una delle modalità possibili di partecipazione è quella operativa, ovvero l’attività concreta esercitata in prima persona, tipicamente sotto forma di volontariato.
Un vantaggio non trascurabile dell’interposizione dell’impresa di comunità tra cittadini e attività è che essa consente la partecipazione effettiva anche di coloro che per un qualunque motivo non hanno la possibilità di impegnarsi direttamente nell’attività materiale.
La democrazia partecipativa si realizza frammentando il potere in capo ai rappresentanti elettivi al centro dello Stato e trasferendolo almeno in parte ai cittadini in due possibili direzioni:
in orizzontale, per moltiplicazione degli organi che concorrono con i rappresentanti alla formazione
delle decisioni negli stessi ambiti che sono oggetto di intervento da parte degli organi elettivi o da essi emanati
in verticale, per decentramento di funzioni specifiche a favore di entità dotate di poteri di intervento limitati a esse
La forma assunta dalla governance indica in che modo il potere decisionale è distribuito tra i vari stakeholder, cioè fra tutti gli attori che direttamente o indirettamente interagiscono con l’organizzazione e da questa sono influenzati.
La cooperativa sociale è una forma d’ impresa cooperativa che come stabilisce la legge 381/1991, persegue l’interesse generale della comunità e può avere una governance sia mono-stakeholder che multistakeholder.
La seconda forma di organizzazione multi-stakeholder è l’impresa sociale per la quale il coinvolgimento di differenti stakeholder è un obbligo di legge. A tale proposito l’art. 11 del D. Lgs. 112/2017 stabilisce che…(completa la frase)
Per governance inclusiva si intende che le prerogative esercitate da coloro che effettivamente partecipano alla gestione siano accessibili a tutti i membri della comunità di riferimento; una governance alla quale possono partecipare tutti i membri della comunità è necessaria per individuare correttamente i bisogni e per perseguire realmente l’interesse generale della comunità.
A livello sociale una governance inclusiva permette:
Le limitazioni di una governance inclusiva sono la determinazione di costi specifici di gestione dei
processi organizzativi, di coordinamento e di (eventuali) conflitti.
L’ art. 2542 comma 2 del codice civile relativo al consiglio di amministrazione sottolinea che nella società cooperativa “la maggioranza degli amministratori è scelta tra i soci cooperatori”, permettendo quindi all’assemblea dei soci di nominare nel consiglio anche soggetti non soci, purché in minoranza.
Nella forma di governance duale c’è una separazione tra proprietà (soci) e potere (organi sociali) dell’ impresa; in questo caso la gestione è affidata in via esclusiva al consiglio di gestione, che non è nominato dalla base sociale, ma dal consiglio di sorveglianza.
Quale ente svolge le funzioni di controllo, di nomina e revoca dei componenti del consiglio di gestione, di approvazione del bilancio e di definizione delle linee del programma economico e delle modifiche della struttura dell’impresa?
Nel sistema tradizionale il Consiglio di amministrazione svolge la funzione amministrativa?
Le forme partecipative devono poter variare a seconda delle caratteristiche che contraddistinguono una data comunità (bisogni, interessi, risorse), così come la partecipazione dei potenziali stakeholder può variare nel tempo e nelle modalità a seconda dei temi oggetto di discussione e del tipo di attività da realizzare.
Nella realtà possono svilupparsi situazioni in cui non tutti i membri di una comunità sono disposti a partecipare; tenderanno a collaborare più attivamente i soggetti più informati, più disposti a organizzarsi e a impegnarsi volontariamente per il bene comune.
Un’ impresa di comunità deve:
Imprese di comunità diverse svilupperanno gradi più o meno intensi di coinvolgimento e modalità diverse di partecipazione e di interazione.
Le 5 caratteristiche principali per la costituzione di un’impresa di comunità sono:
la partecipazione dei cittadini
il principio della porta aperta
le finalità comunitarie
la limitata distribuzione degli utili
la non scalabilità dell’impresa
Secondo il principio della porta aperta, le imprese di comunità devono essere aperte alla partecipazione di tutti i cittadini e devono potenzialmente includere nella governance tutti i membri della comunità.