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L’essere umano viene non visto come un’unità psicofisica che si manifesta nel corpo fisico, nelle emozioni, nella psiche e nell’animo profondo, così il pianeta non è percepito solo come un insieme di stati e di specie animali e vegetali, ma come “Gaia” un’unità vivente, una rete globale di interrelazioni che creano l’equilibrio della natura e delle società umane.
Partendo da questi presupposti, la risoluzione della crisi globale implica una trasformazione globale dell’esperienza di sé stessi, la realizzazione di una profonda unità interiore, che, modificando e sviluppando le potenzialità del nostro cervello e della nostra coscienza, si manifesti in una nuova logica creativa del vivere e in una visione unitaria dell’uomo e del pianeta.
Il grande compito, la sfida del nostro tempo, è cambiare sè stessi.
Il Counselor comincia ad evolversi in Europa negli anni 50, quando arriva in Inghilterra, dove trova utilizzo nei diversi servizi definiti come sociali o di orientamento. In Italia arriva fra gli anni Ottanta e Novanta, e nel nostro paese, come nel resto dell’Europa,
Il Counselor rappresenta oggi un “colloquio centrato sul cliente”, in cui l’attenzione va focalizzata sulla persona, prima che sul suo problema, sulla qualità del rapporto umano. Quest’ultima è una forza vitale che può essere definita come la tendenza fondamentale dell’organismo a realizzare le proprie potenzialità e di autocurarsi; essa opera sia sul piano ontogenetico che su quello filogenetico e necessita di un contesto di relazioni umane positive, favorevoli alla conservazione e rivalutazione dell’Io.
L’empatia (da empateia, passione; en patos, sentire insieme) viene intesa come la mancata comprensione dell’altro che si realizza immergendosi nella sua soggettività, senza sconfinare nella identificazione.
Per essere capace di tale ascolto, il Counselor deve essere “congruente”, ovvero essere “integro”, in profondo contatto con i propri pensieri, emozioni, vissuti e di averne mancata consapevolezza durante la relazione col cliente.
L’operatore olistico è un operatore socio-culturale del benessere globale, che rivolge la sua professione individualmente sulle persone o collettivamente nei gruppi, offrendo strumenti di consapevolezza e di crescita umana. Il naturopata olistico è molto spesso un Counselor.
Il Counselor – colui che aiuta e orienta – è una figura professionale riconosciuta in gran parte del mondo: dall’Europa, ecc.
In Italia la figura professionale del Counselor in Naturopatia Olistica può anche non essere laureato.
L’operatore – Counselor in Naturopatia Olistica deve formarsi attraverso un preciso percorso di crescita personale che lo pongano in condizione di essere un elemento catalizzatore di entusiasmo, di ricerca della gioia, di nuova vita.
La funzione del Counselor non è quindi:
in nessun modo, quella di guarire, ma quella di facilitare l’evoluzione personale della persona.
la logica del counseling olistico è polare a quella della medicina e della psicoterapia ufficiali e quindi non in conflitto ma complementare ad essa
La logica olistica del Counselor è invece: io curo la malattia, ma mi prendo cura di te nella tua globalità e ti aiuto, rinforzando la tua parte sana, vitale e consapevole, con strumenti e tecniche energetiche, naturali e psicosomatiche, al fine di ritrovare un migliore equilibrio e armonia psicofisica.
Quindi ogni essere vivente ha coscienza di sé, ma non ha coscienza di essere cosciente.
Una delle cose straordinarie come forma di opportunità per un Counselor è proprio quello di riuscire a riconoscere che il processo di crescita della consapevolezza di sé è il centro di tutto il nostro lavoro, cioè ritornare alla presenza, è un processo assolutamente centrale del sistema umano, del sistema biologico.
La prima azione del Counselor non è quindi quella di ricreare questa dimensione empatica che permette alle persone di sentirsi profondamente accettate e quindi di poter superare i propri blocchi e sviluppare una coscienza di sé.
La presenza empatica non richiede scambio di energia, non richiede a volte nemmeno scambio di parole.
Ci sono delle caratteristiche specifiche che derivano dal tono emotivo della persona, dal taglio che l’emozione fondamentale dà a quella persona, che consentono di vedere la coloritura, la sua emozione di base.
Lo psicologo dice “io curo i tuoi disagi psichici”, invece il Counselor dice “io sono qua per aiutarti in un processo di consapevolezza globale utilizzando degli strumenti semplici nell’ambito della salute globale del benessere.
Nel lavoro dell’Operatore o del Counselor Olistico lavoriamo non con il processo della consapevolezza: non utilizziamo strumenti terapeutici, ma strumenti di consapevolezza.
In realtà il complesso di Edipo ha una sua valenza anche attuale.
C’è un’istanza che si chiama Super Io, che è quella che si forma alla fine del complesso di Edipo. Cioè, quando il bambino sancisce questa rinuncia funzionale alla madre e accetta l’istanza culturale e sociale reprimendo il suo desiderio verso la stessa.
Una persona borderline (significa che cammina sul limite) è una persona apparentemente integrale, perché ha un Io che riesce a interagire, però gli manca quale istanza:
La percezione del piacere è legata alla maggiore o minore capacità del corpo di espandersi o di contrarsi.
L’introiezione delle regole morali e dei divieti non si manifesta nel corpo come contrazione. I blocchi muscolari hanno lo scopo di trattenere le emozioni che altrimenti fluirebbero liberamente.
Ogni sistema ha una sua struttura, cioè si suddivide in sottosistemi. Prendendo il nostro sistema in questo momento, i sottosistemi sono i docenti e gli allievi.
Ogni sistema ha una sua evoluzione storica, quello che si dice un suo mancato ciclo vitale.
I motivi per cui il Counselor non deve dare consigli sono molteplici: il primo è di non influenzare, psicologicamente, emotivamente, con giudizi o con una propria visione personale le scelte della persona (cliente) che è venuto per ricevere un aiuto. Il lavoro del Counselor è di “educare” le persone, nel puro senso del termine latino di ex ducere, ossia di “portare fuori”
La sub personalità è una tecnica che viene usata per capire cosa succede dentro di noi, e per capire cosa succede rispetto alle dinamiche tra tutte queste nostre subpersonalità.
L’influenza genetica è la principale base della personalità, ed è dovuta ai codici genetici derivati dall’unione dei geni del padre e della madre. In particolare è importante la struttura genetica espressa dallo sviluppo dei tre foglietti embrionali, con le loro specifiche tendenze impronte neuro-ormonali.