Esame FAMIGLIA E POLITICHE SOCIALI

Per svolgere le proprie funzioni la famiglia si è sempre inserita, con maggiore o minore efficacia, in
sistemi di parentela più vasti.
Come consideri questa frase?

La tipologia di famiglia nella quale convivono diversi parenti di uno o di entrambi gli adulti di essa è definita:

La famiglia occidentale è basata su un modello monogamico, ma di matrimonio sono esistite e esistono tre forme diverse:
 monogamia ossia il matrimonio di un solo uomo con una sola donna
 poligamia ossia il matrimonio di una persona con diverse altre
 matrimonio di gruppo ossia il matrimonio di diversi uomini con diverse donne

Con la stratificazione sociale trasformata, a mutare non fu tanto la famiglia contadina, quanto la composizione sociale e la distribuzione della popolazione tra città e campagna.

Frèdèric Le Play dimostrò che le strutture familiari si differenziavano in base ai regimi di proprietà di cui disponevano; in questo modo diede origine a un orientamento istituzionale che assimilava la famiglia a un qualsiasi gruppo sociale fondato su uno stabile apparato normativo.

Le Play elaborò la distinzione tra le seguenti forme familiari:

La famiglia più estesa per numero di componenti è…(completa la frase)

Il modello funzionalista intendeva la famiglia come sistema sociale fondato su una struttura di ruoli e funzioni, all’interno della quale i membri nutrivano le medesime aspettative sociali.

Marx ed Engels stabilirono che la famiglia era un prodotto storico; quest’ultima rappresentava una forma di controllo sui mezzi di produzione; la riproduzione della vita immediata implicava sia la creazione dei mezzi di sussistenza, sia la generazione di nuova vita attraverso la prole.

Con Le trasformazioni sociali, l’ISTAT inserì diverse classificazioni, a partire dalla delineazione di quattro grandi tipologie di famiglia:
 famiglie unipersonali
 coppie senza figli
 coppie o singoli con figli
 famiglie estese

Dire che la famiglia si riconosce per “unicità di bilancio” significa:

L’aumento del numero di famiglie si spiegava per l’azione di diversi fattori quali:

Nei nuclei del ceto medio, il flusso delle risorse economiche si sposta in un’unica direzione, con le famiglie di origine nella funzione di donatrici. Il ventaglio degli aiuti è variegato: ricerca di occupazione, accudimento dei nipoti, svolgimento delle commissioni pratiche e amministrative, cura dei bambini nelle pratiche educative e nel recupero scolastico, pronto intervento domestico, cura e assistenza dei genitori anziani.

Le ricerche dimostrano che i figli mantengono il rispetto di certe regole senza rinunciare alle proprie
esigenze, anzi condividendole con i genitori attraverso accordi convenzionali (portando a casa gli amici, vivendo per brevi periodi fuori casa, ecc).

I giovani hanno prolungato la propria permanenza nella famiglia di origine, e hanno assunto atteggiamenti diversi dalle generazioni precedenti quali:
 un approccio alla vita subalterno e assistenzialista
 un privilegio dei consumi a dispetto della produzione
 un rapporto frustrante con un mondo del lavoro fortemente precarizzato

Che cosa significa il termine “primonuzialità”?

I matrimoni dovuti a gravidanze indesiderate sono diminuiti invece c’è stato un consistente aumento dei matrimoni civili.

La convivenza consensuale rappresenta una prima unione alternativa al matrimonio; essa viene vissuta in molti casi come un passaggio propedeutico al successivo matrimonio civile.

Le società occidentali attuali continuano a presentare tassi di fecondità modesti e le spiegazioni plausibili sono di genere economico in quanto i figli costano sempre di più e di genere culturale in quanto avere figli comporta doveri di cura e di assistenza.

Il distretto sociale non è dovuto a farsi carico, in tutte le fasi di intervento, compresa quella giudiziaria, di accompagnare il minore e la famiglia, garantendo opportuna tutela e sostegno.

L’equipe del distretto è composta da un responsabile della struttura, personale amministrativo, assistenti sociali, psicologi, educatori, assistenti domiciliari.

Le politiche sociali hanno il compito di promuovere e garantire a tutta la popolazione i più elementari diritti di cittadinanza, con particolare riguardo per quelli di natura sociale.

Il modello assistenzialista:

Con il decentramento delle politiche sociali, le istituzioni centrali delegano le amministrazioni cittadine a individuare organismi, strutture e operatori specializzati per l’intervento sul territorio.

Con l’espressione “Terzo settore” viene individuata un’area nuova di impegno sociale, di cui sono protagoniste organizzazioni private senza fini di lucro; i loro obiettivi sono di ordine sociale o culturale.

Che cosa erogano le “Cooperative di servizi”?

I servizi socio-assistenziali vengono distinti in due grandi categorie:
 servizi in natura, che comprendono erogazioni di beni e servizi forniti dalla pubblica amministrazione, dei quali il beneficiario si avvantaggia
 servizi in denaro, che sono erogazioni pecuniarie a titolo previdenziale

Per i meno abbienti, l’accesso agli strumenti di cura è diventato ancora più arduo, per una nuova selettività legata al massiccio ricorso al settore privato o al mix tra pubblico e privato.

Nel nostro Paese ciò che vale è il criterio della cosiddetta “linea del 50%” formulata dalla CEE che fissa il livello di esclusione:

Il reddito sociale di cittadinanza consiste nell’erogazione di una certa somma monetaria a scadenza regolare e perpetua, che assicuri una vita dignitosa, indipendentemente dalla prestazione lavorativa.